TECNICHE NUOTO

03.02.2019

Stile libero (crawl)

Per molti lo stile libero è il primo stile a cui si pensa riferendosi al nuoto, e anche se non è troppo difficile da imparare, è molto difficile da perfezionare. Nell'immaginario comune erroneamente si chiama "stile libero" ma in realtà è il crawl, che consiste in un movimento alternato delle braccia accompagnato da una propulsione continua degli arti inferiori (di norma si fanno 3 movimenti delle braccia prima di respirare, mentre gli arti inferiori sono sempre in movimento), effettuato in posizione orizzontale sull'acqua e con il viso rivolto verso il basso guardando il pavimento della vasca della piscina. Il Crawl costituisce la tecnica di nuotata più conosciuta essendo la più efficace ed economica per avanzare nell'acqua. E' il solo stile praticato nelle gare di stile libero proprio perchè rispetto agli altri stili assicura la massima velocità.


Dorso

Il Dorso definito anche Crawl sul dorso, è l'unico stile che si nuota con la faccia non rivolta verso il fondo. Contrariamente a quanto si può pensare, il dorso non è uno stile semplice da nuotare dato che, come per lo stile libero, presenta molti particolari che vengono spesso trascurati e che non permettono una corretta nuotata. L'€™unica semplificazione rispetto agli altri stili è determinata dal fatto che la faccia del nuotatore è emersa, con grandi vantaggi per la respirazione. Questa agevolazione fa si che spesso venga insegnato per primo. Il suo affinamento è invece molto più complesso rispetto agli altri stili, in quanto il perfezionamento del gesto tecnico viene affidato esclusivamente alla sensibilità cinestesica mancando qualsiasi riferimento visivo. 


Rana

La rana è uno stile di nuotata simile al movimento dell'omonimo animale; consiste nel muovere le braccia in avanti formando come un cuore con la punta davanti e muovere le gambe formando un cerchio. La fase attiva della bracciata (quella che dà propulsione) è laterale e in superficie. Le braccia si muovono simmetricamente mentre i palmi delle mani sono rivolti verso l'esterno. La fase di recupero deve in ogni caso cominciare prima che le mani si trovino arretrate rispetto al capo. Durante la fase attiva il capo fuoriesce dall'acqua per effettuare la respirazione e si rivolge poi verso la stessa nel recupero. Avviene una respirazione e una gambata ad ogni ciclo di bracciata. L'azione delle gambe prevede che il tarso permanga addotto alla tibia (piede a martello). Il recupero avviene nella gambata mantenendo le ginocchia vicine, preoccupandosi di non arretrare eccessivamente i talloni verso i glutei. A questo punto ha inizio la fase attiva, i piedi si rivolgono verso l'esterno e le gambe vengono ridistese e contemporaneamente riaddotte l'una verso l'altra.


Delfino (farfalla)

Il Delfino è, a parere di molti, lo stile più spettacolare da vedere ma anche il più difficile e faticoso da nuotare. Effettivamente per poter imparare questo stile bisogna avere una più che buona preparazione fisica e una perfetta coordinazione motoria in acqua. Anche in questo caso, la parte più importante della nuotata è rappresentata dalla bracciata. Nonostante tutto però, anche le gambe sono molto importanti e il loro movimento è molto complesso e spesso risulta più difficoltoso della bracciata. Il nome di questo stile deriva dal caratteristico movimento ondulatorio che ricorda appunto il modo di nuotare di un delfino. Il movimento ondulatorio non deve comunque essere eseguito in modo cosciente, ma deve evolversi come naturale conseguenza del corretto movimento delle braccia e delle gambe. Una buona coordinazione della nuotata, in questo stile, dipende essenzialmente da due fattori: dal corretto inserimento della respirazione nell'€esecuzione della bracciata e dall'€assenza di pause (in particolare tra la fase di spinta e quella di recupero della bracciata).

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